GAZZETTA GIALLOROSSA. Rampulla: “Buffon è ancora il numero uno, Stekelenburg si devo ancora ambientare” “

Michelangelo Rampulla

Nel corso della trasmissione radiofonica “La Città Nel Pallone” in onda su Radio Ies Fm 99.80 è intervenuto l’ex portiere della Juventus Michelangelo Rampulla

Luis Enrique?

“Mi sono fatto l’idea che in Italia non sia da mai del tempo per un progetto sportivo calcistico. I risultati non possono venire subito, sopratutto quando arrivano delle persone che vogliono cambiare. Se i risultati non vengono inizialmente bisogna dare del tempo. Roma poi è una piazza particolare, con tifosi esigenti a cui piace il bel calcio”.

Conte?

“Lo consoco bene e mi reputo anche suo amico dopo tanti anni vissuti insieme sui campi di pallone. Ci conosciamo da quasi vent’anni, e conosco la voglia di Antonio e le sue idee. Dopo anni di sofferenza Conte ha riportato alla Juventus un entusiasmo incredibile. Lo sente la gente e la squadra. Oltre l’allenatore, la Juventus ha comunque una grande squadra”.

Paragone Lippi-Conte?

“Sicuramente questa voglia di vincere è dovuta al fatto che si viene da anni di sofferenza sportiva. Questa fame c’è in questa squadra e Antonio era l’uomo giusto per tirarla fuori, poi lo stadio nuovo ha portato altr entusiasmo intorno a questa squadra. E’ importante ha creato il mix giusto che sta facendo andare bene la squadra”.

Juventus stadium?

“Avere i tifosi a ridosso ti danno tanta carica. Hai mi tempi giocare a San Siro o all’Olimpico era fantastico. Il nuovo stadio della Juventus dopo tanti anni di Delle Al ha portato tantissima affluenza che prima non c’era. I giocatori sentono l’entusiasmo e lo riversano in campo”.

Hai militato con Del Piero?

“Alex è un bravissimo ragazzo, un campione di un calcio che non c’è più. E’ uno di quei giocatori che andrebbe clonato”.

Ritiro di del Piero?

“Angelli lo ha forse annunciato tropo presto. Purtroppo tutte le cose belle hanno un termine, poi si spera che ci siano altri Del Piero o altri Totti che possano prendere il loro posto. Sono state due grandissime bandiere del calcio italiano”.

Buffon-Stekelenburg?

“Io ebbi il piacere di giocare al fianco di Van Der Sar in quel famoso pareggio Juventus-Roma 2-2. Non fu definito un grande portiere, poi a Manchester dimostrò tutto il suo valore. E’ anche vero che prendeva l’eredità di un certo Angelo Peruzzi. Buffon è il miglior portiere del mondo, insomma parliamo di una leggenda. Stekelnbug invece l’ho seguito quando giocava con l’Ajax e ora a Roma. E’ un buon portiere, è difficile ambientarsi arrivando dall’estero. È un problema di lingua arrivare dall’Olanda, per poi trovarsi con tanti giocatori di lingua diversa. Tutto diventa piu difficile. L’ambientamento nel calcio italiano è difficile e per un portiere lo diventa ancora di piu”.

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