IL ROMANISTA. Osvaldo verso il settimo sigillo

osvaldo in allenamento

(C.Zucchelli) Pochi mesi a Bologna, un feeling mai sbocciato con l’ambiente, il trasferimento all’Espanyol e la rinascita. Quella di stasera non sarà una partita come tutte le altre perDani Osvaldo. L’attaccante, che domenica ha ritrovato il gol su splendido assist di Totti che gli ha consentito di zittire il San Paolo, torna nello stadio dove si era trasferito nel 2009. La storia è breve: il Bologna lo acquista dalla Fiorentina per 7 milioni di euro, ci punta e anche tanto. Ma anche a causa di un infortunio, le cose non vanno nel migliore dei modi: Osvaldo deve aspettare la prima giornata del campionato 2009-2010 per realizzare la prima rete in rossoblù, proprio contro la sua ex squadra, la Fiorentina. Ma in Emilia non riesce ad ambientarsi al meglio, nonostante avesse spinto lui per la cessione preferendo la società allora guidata dalla famiglia Menarini al West Ham, e a gennaio 2010 viene dato in prestito oneroso all’Espanyol fino al termine della stagione. Dove, di fatto, risorge. Con l’altra squadra di Barcellona ritrova quel feeling con il gol che sembrava essere scomparso. Tanto che il club spagnolo a giugno 2010 ufficializza di averlo preso a titolo definitvo sborsando 5 milioni di euro. Spiccioli, se paragonati ai 18 spesi dalla Roma in estate per portarlo a Trigoria. Soldi che finora Osvaldo sta mostrando di valere: 14 presenze 6 gol, oltre a quella rete in rovesciata annullata contro il Lecce che ancora grida vendetta. Titolare fisso, elemento imprescindibile nel gioco di Luis Enrique e uomo spogliatoio, nonostante un carattere definito ieri in conferenza fumantino(termine che Luis Enrique non conosceva ma che poi ha utilizzato più volte): «Qui a Trigoria non si arrabbia mai o quasi mai – ha detto scherzando il tecnico – Ognuno comunque ha il suo carattere e ogni gruppo è formato da tante personalità: l’importante è sapere che ci sono due o tre regole da rispettare che valgono per tutti. Comunque – ha aggiunto – per me è prioritario il rendimento in campo e Osvaldo lo abbiamo preso per il suo rendimento sportivo ma anche per il suo carattere e la sua personalità vincente ». (…) L’esclusione di Firenze è ormai alle spalle e il gol contro il Napoli è arrivato a chiudere definitivamente la questione. Stasera si ricomincia, alla caccia della settima bellezza. Con un occhio particolare alla scaramanzia: nelle tre vittorie ottenute finora dalla Roma in trasferta – Parma, Novara e Napoli – lui è sempre andato in gol.

 

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