GAZZETTA GIALLOROSSA. Borriello dai 25.000 gol alla panchina grazie a Fiorello

Marco Borriello

Un anno fa, dopo 25.000 gol sembrava essere finalmente al centro di un progetto. Oggi vive da separato in casa. Aveva conquistato tutti a suon di gol, caricandosi sulle spalle una Roma in crisi di risultati. Il soggetto in questione si chiama Marco Borriello, classe 1982, potenzialmente ancora un “giovane dalle belle speranze”. Aveva esordito con la Roma in una data infausta per il mondo: era l’11 settembre 2010 e la squadra giallorossa veniva distrutta al Sant’Elia di Cagliari con un pesantissimo passivo (5-1). Non certo un bell’esordio verrebbe da dire, se da qual momento Borriello non avesse brillato. Contro il Bologna, la giornata successiva, nel suo nuovo stadio, davanti ai suoi nuovi tifosi, segnò la sua prima rete: Lancio di Mexes, elegante controllo di sinistro, scatto verso la porta avversaria, e palla alle spalle di Emiliano Viviano: “Ecco a voi Marco Borriello” sembra dire la sua esultanza. Da li in poi sono valanghe di gol e grandi prestazioni: il 7 novembre 2010 gioca il suo primo derby romano e su rigore spiana la strada allo 0-2 finale, a dicembre sempre una sua rete abbatte il Milan. Se non è una conferma poco ci manca. A fine stagione viene riscattato per 10 milioni di euro. uno sforzo non indifferente per una società come la Roma, in quel momento in mano alle banche. “Maledetta primavera”  cantava nei mitici anni 80 Loretta Goggi. Per Marco Borriello la primavera però arriva in estate, un paradosso sembrerebbe. In quel momento cambiano società, dirigenti, allenatore e lui passa da re a pedina sacrificabile. Partono Vucinic e Menez. Marco dovrebbe seguire il francese al Paris Saint Germain: c’è bisogno di fare cassa e lui è il prescelto. Alla fine non parte e rimane in squadra, mentre dalla Spagna arriva una concorrenza rivelatasi spietata. Osvaldo parte al suo posto e se lo guadagna fin troppo facilmente. E’ un mese ormai che l’ex attaccante rossonero non vedere il prato verde dell’Olimpico. La causa? L’ultima sarebbe da affibbiare a Fiorello e al suo “Il più grande spettacolo dopo il week end” . La società ha infatti vietato a Luis Enrique di utilizzare l’attaccante in questo ultimo mese per punirlo della partecipazione, senza permesso, alla prima puntata dello show. “Mai preparato niente nè con Marco nè con Bojan. Sapevo della presenza in sala di Borriello. Di Bojan sapevo che un suo manager avrebbe voluto che lui venisse per farsi conoscere un po’ dagli italiani. Non l’ho mai visto. Tutto qui” ha detto lo showman siciliano. A pagarne le conseguenze, 12 milioni per la precisione, è stato solo l’attaccante. Da li in poi solo panchine e tribune. Ora a gennaio potrebbe andarsene senza tuttavia aver lasciato un ricordo amaro nella Capitale. Su di lui ci sono Milan, Psg e Genoa. Il problema è il solito nel calcio: lo stipendio. Borriello guadagna tantissimo per le casse di una squadra come il Genoa. Il presidente Preziosi ha dichiarato di volerlo fortemente a patto che si abbassi lo stipendio, il Milan è ormai ad un passo da Tevez. L’unica alternativa concreta è il Paris Saint Germain dell’amico Leonardo e degli sceicchi che di certo non soffrono di problemi economici. Tutto è quindi rimandato al mercato di riparazione, chissà magari dopo 25.000 gol avrà l’occasione di segnarne tanti altri. Se esulterà in francese o in italiano è solo un particolare. La speranza a questo punto è di non incontrare un Fiorello francese…

A cura di Flavio Festuccia

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