CORRIERE DELLO SPORT. Stekelenburg: “Roma, regaliamoci il bis”

Maarten Stekelenburg

(R.Maida) «Ma non c’è Borriello?» chiede un tifoso a Fiumicino. No, non c’è e molto probabilmente non giocherà più nella Roma, perché il mercato lo chiama. In compenso, sul volo che nel tardo pomeriggio ha portato la squadra a Bologna, c’è un gruppo allegro e molto più sereno rispetto alle ultime trasferte. Non è stato possibile ripetere l’esperimento del viaggio in giornata, in treno, perché la società è stata costretta da vecchi accordi a partire in aereo: e con l’incognita della nebbia (e del maltempo in genere) non era il caso di rischiare. Però i giocatori non hanno protestato. Quello di Napoli, andata e ritorno senza lo stress del ritiro, era già un ottimo regalo di Natale.

RISATE – Luis Enrique sorride e stringe la mano agli assistenti di volo: «Va tutto bene, come sempre» . Baldini in prima fila legge un libro di Carofiglio, mentre Pjanic si diverte con un videogioco sull’Ipad: lo scopo è accumulare palline che poi vanno guidate insieme in un labirinto. Forse è un esercizio sul possesso palla? Sta di fatto che Pjanic non riesce mai a battere il suo record, facendo divertire Lamela che gli siede a fianco e lo prende un po’ in giro: Lamela ha una pettinatura così affilata che se colpisse un avversario con una testata alla Zidane, sarebbe accusato di tentato omicidio.(…)

FIDUCIA – Maarten Stekelenburg invece se ne sta seduto per conto suo, lato finestrino, e alterna qualche minuto di sonno alla musica e a un solitario elettronico, sempre sull’Ipad. Con un pensiero alla partita di stasera, poi, sorseggia un caffè: «Sarà difficile, perché in Italia non esistono avversari

facili. Ma sono convinto che se ripeteremo la partita di domenica a Napoli, riusciremo a vincere» . Stekelenburg è soddisfatto della crescita della squadra, anche se sa che la fase difensiva è lontana dalla perfezione che richiede il calcio di Luis Enrique:«Stiamo migliorando, avevamo bisogno di tempo per conoscerci. Giorno dopo giorno con il lavoro ci applichiamo tanto. Adesso mi pare che i risultati si stiano vedendo» . Migliorano anche la sua sicurezza e l’intesa con i compagni: «Sono contento se sono piaciuto ai tifosi nell’ultima partita. Non è stata una serata facile contro gli attaccanti del Napoli, che hanno tirato tante volte in porta, ma spero di aver fatto la mia parte. E poi quello che conta è la vittoria» . Comincia a capire e a farsi capire: «La vostra lingua è difficile, molto difficile. Piano piano (lo dice in italiano, ndr) sto imparando. In Italia è complicato comunicare perché si parla meno l’inglese rispetto a tanti altri paesi europei. Ma in campo non ho problemi: Luis Enrique conosce l’inglese. E anche con i difensori mi intendo, perché le parole chiave per un portiere ormai le ho assimilate».

FREDDINO – All’atterraggio, che è stato piuttosto brusco e ha fatto sobbalzare qualche giocatore dopo quaranta minuti di tranquilla navigazione, la Roma ha trovato un clima rigido ma non troppo: la temperatura si aggirava sui due gradi. Stanotte però si scenderà intorno a quota zero. Pronti creme, maglie termiche, guanti e scaldacollo per tutti. (…)

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