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CORRIERE DELLO SPORT. L’inedita domenica dei giallorossi: treno, ritiro, vittoria, rientro. Sempre tra l’amore dei tifosi

Baldini e Luis Enrique

Una scia di festa. Nella domenica della trasferta anti-stress , andata e ritorno in giornata, il popolo alza il pollice in segno di approvazione: la Roma è stata incitata, accompagnata dai tifosi al San Paolo. Una compagnia fisica. I giocatori non sono rimasti mai soli, dalla partenza da Trigoria fino alla salita sul pullman che li ha riportati indietro in nottata.

QUI TERMINI – L’appuntamento era di buon mattino, come nelle gite fuori porta: ore 9.30. Niente ritiro, niente playstation, un sabato sera da ragazzi normali. La Frecciarossa per Napoli partiva alle 11 dal binario 1 della stazione Termini. Anticipata dall’a.d. Fenucci la squadra è arrivata con un quarto d’ora d’anticipo, scortata da una decina di poliziotti e da trecento tifosi mai schiavi del risultato. Non c’è stato neppure un accenno di contestazione, solo cuori e cori. In particolare per Francesco Totti («C’è solo un capitano»), tanto per ricordargli che i contestatori non esistono.
LO SBARCO – Il viaggio è stato rapido e puntuale, raggiungendo in certi punti della ferrovia la velocità di 300 chilometri orari. Durante il percorso Luis Enrique e Baldini, seduti uno di fianco all’altro, hanno parlato di calcio e cultura. L’allenatore, peraltro, era un po’ dispiaciuto per non aver potuto assistere al trionfo mondiale del Barcellona. Dopo un’ora e dieci, la Roma è arrivata alla stazione Centrale di Napoli. Anche lì, feste per tutti. Borriello, napoletano vero, ha rimediato molte pacche sulle spalle, ma pure per De Rossi e Totti i telefonini scattavano foto a raffica e registravano video. Le forze dell’ordine, guidate da una macchinetta elettrica, vigilavano sulla sicurezza della squadra. Ma per fortuna nessuno si è comportato in modo incivile.(…)
 
IL RELAX – La squadra poi si è trasferita in un hotel del lungomare, proprio davanti a Castel dell’Ovo, godendosi il panorama del golfo e in particolare la punta del Vesuvio imbiancata: la neve era caduta in nottata, mentre la città era stata inondata di pioggia. Alcuni giocatori, specie gli stranieri, hanno immortalato la vista meravigliosa. In albergo il gruppo è stato raggiunto da Joe Tacopina, fresco di un pranzo di fortuna sul treno, dall’avvocato Baldissoni e da Walter Sabatini. Terzo passaggio, terza testimonianza di affetto per Totti, che ha trovato davanti all’ingresso lo striscione con il motto ormai mitico: The king of Rome is not dead .
IL TRASFERIMENTO – Intorno alle 18.30 la Roma si è mossa in direzione dello stadio, nel quartiere Fuorigrotta, spiata da una cinquantina di curiosi che aspettavano l’uscita dei giocatori dietro alle transenne. Infine le emozioni della partita e il ritorno a casa, alla fine di un esperimento che è piaciuto. E che sarà ripetuto nel 2012.

 

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