CORRIERE DELLA SERA. Papere e sfortuna Il Napoli cede il passo alla Roma

I risultati sembrano tutti uguali, come le gocce d’acqua. La vittoria della Roma di Luis Enrique al San Paolo, dove avevano perduto il Milan in campionato e il Manchester City in Champions, vale invece molto più dei tre punti. Perché segna un nuovo passo avanti nel gioco, dopo la buona prova contro la Juve; perché aumenta l’autostima dei giocatori e li convince del progetto; perché i migliori in campo sono stati Lamela, De Rossi e Totti(«Dedico la vittoria al nostro allenatore: giocando così possiamo andare lontano»), cioè il futuro, il presente e la storia della squadra. Chissà se qualcuno, adesso, dirà che Luis Enrique si sta italianizzando. Mai bugia potrebbe essere più grande: la Roma non scimmiotta il Barcellona, ma gioca comunque un calcio offensivo, fatto per dare emozioni e riportare la gente allo stadio.

Tifosi Napoli

Detto questo, va dato atto al Napoli di essere incappato in una serata molto sfortunata. Non sarà di consolazione a Mazzarri — che ha finito la partita con un 3-4-3 spericolato, con Maggio in difesa, e con Lavezzi uscito per infortunio — sapere che in questa stagione è la prima volta che gli episodi vanno a favore della Roma. Perché il calcio è fatto anche di episodi, come la tragica papera di coppia tra Aronica e De Sanctis che, al 3′, ha messo la gara in discesa per la Roma. La fortuna, però, bisogna saperla cercare e la Roma lo ha fatto con Lamela, 19 anni, piede raffinato e incredibile faccia tosta. Come non ha avuto paura di rispondere per le rime a Osvaldo a Udine (e da lì il famoso schiaffo), ieri non ha patito la minima emozione nel giocare dentro lo stadio dell’idolo di tutti gli argentini, Diego Armando Maradona.

La differenza della Roma rispetto a molti altri «progetti», magari anche migliori ma sicuramente meno coraggiosi, è quello di aver scelto (Sabatini) e di far giocare da titolare (Luis Enrique) un ragazzo del ’92. Lamela ha risposto con il mezzo gol, con un palo colpito nel primo tempo, con una gara piena di azioni. Luis Enrique lo ha sostituito con Bojan perché mercoledì si rigioca (la Roma sarà a Bologna) e serve un’altra grande prestazione per arrivare bene alla pausa.
Il Napoli ci ha provato: è stato sfortunato quando Hamsik (per altro il migliore dei suoi) ha fallito un gol già fatto a due metri dalla porta, quando Lavezzi ha colpito il palo (nel primo tempo) e quando è stato annullato un gol a Cavani a inizio ripresa per un fallo in una mischia d’area dove a volte si lascia correre tutto. Ma la Roma non ha rubato nulla, perché ha sfiorato più volte altri gol e perché ha giocato a viso aperto dove molti altri, con questo Napoli, si chiudono per non lasciare spazi. C’è ancora tanto da fare, ma è bello vedere una squadra che prova sempre a giocare. Senza fare calcoli.

 

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