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GAZZETTA DELLO SPORT. Lamela: “Osvaldo, non sei Diego”. La lite, la cena: “La pace è fatta”

Erik Lamela

(M. CECCHINI) – A bocca piena, almeno, sarà più difficile litigare. Chissà, forse avranno pensato questo ieri Francesco Totti e Marco Borriello quando è venuta loro l’idea di organizzare una cena (senza allenatore né dirigenti) che servisse a ricompattare il gruppo dopo il litigio di Udine. Tutti intorno a un tavolo quindi (Osvaldo e Lamela compresi) per dare un messaggio chiaro: la Roma — che ora sogna Breno del Bayern Monaco — è unita come il 13 settembre scorso, quando il capitano invitò a cena tutti i compagni di squadra dopo l’inizio di stagione choc.

Paga chi sbaglia La differenza, però, è che stavolta pagano i due litiganti, su cui dall’Argentina giungono nuovi particolari del litigio di Udine. Dopo avergli rivolto l’accusa di egoismo, Osvaldo aveva apostrofato Lamela così. «Io sono più grande di te e qui non siamo al River. Quando ti parlo mi devi rispondere»«Falla finita, chiudi la bocca. Tu non sei mica Maradona», è stata la replica del 19enne. Ed a quel punto è nato il contatto fisico. Acqua passata, ovvio, soprattutto dopo la cena di ieri, svoltasi in un locale dell’Eur, a cui ha partecipato (in stampelle) anche Burdisso. Intorno alla tavola — oltre agli scherzi di rito — Osvaldo e Lamela hanno rassicurato tutti: «Pace fatta davvero». I titoli di coda sono stati a cura di capitan Totti: «È tutto superato».

Ecco Breno Insomma, sarebbe stata una giornata di soli sorrisi, se il campo non avesse destato qualche preoccupazione. Totti ieri ha partecipato alla partitella, ma la caviglia sinistra gli fa ancora male. Il recupero per Firenze, comunque, è possibile. Sempre nella partitella, da segnalare l’utilizzo di De Rossi come centrale difensivo, ruolo in cui i giallorossi sono in piena emergenza, visto che Burdisso ha chiuso in anticipo la stagione e Kjaer non tornerà prima del 2012. Non a caso ieri ha preso corpo la pista che porta a Breno, il centrale in scadenza di contratto col Bayern Monaco. Per liberare a gennaio il brasiliano, 22 anni, ex San Paolo e Norimberga, con all’attivo una convocazione nella Seleçao, i tedeschi vorrebbero 3 milioni, ma la Roma punta ad un robusto sconto.

Voglia d’Oriente Magari occorrerà un aiuto di UniCredit, che ieri ha parlato attraverso il vice d.g. Paolo Fiorentino«Per la cessione delle nostre quote nella Roma abbiamo dei contatti, ma il problema è che in questo momento non è proprio il massimo della vita investire in Italia. Comunque, se dovessi disegnare un profilo ideale per la Roma, vorrei qualcuno con interessi in Asia». E a questo punto viene voglia di annotare la citazione twittata ieri da Marcos Lopez, il «tattico» di Luis Enrique.«Nelle difficoltà sta il merito, nello sforzo la soddisfazione. Vincere i brutti momenti non vale di più che superare se stessi». Il tono è un po’ da documentari dell’Istituto Luce, ma l’idea di fondo è intrigante. Forse anche per UniCredit.

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