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AS ROMA. Graziani: “Non capisco il comportamento di Luis Enrique sul caso Osvaldo”

Ciccio Graziani

Questa sera durante la trasmissione televisiva “Roma risponde”, in onda su IES TV e condotta da Patrick Vom Bruck e Carlo Zampa è intervenuto l’ex giocatore di Roma e Fiorentina, Francesco “Ciccio” Graziani.

 

CASO OSVALDO. Da giocatore di situazioni del genere ne ho vissute tantissime, ma si sono sempre concluse alla stessa maniera con delle scuse, una stretta di mano e un invito a cena. Nel calcio come in altri sport ci possono stare dinamiche del genere. È impossibile pensare che si vada sempre tutti d’accordo.  Non capisco però il comportamento di Luis Enrique, mi sembra infatti eccessivo far continuare il giocatore ad allenarsi con tutta la squadra e non convocarlo in vista della delicata trasferta di Firenze. Giusta la multa e il pagamento della stessa da parte dell’attaccante giallorosso, ma per quanto riguarda la sospensione non sono per niente conforme con l’idea di Luis Enrique. Così facendo si va a penalizzare la squadra, senza contare inoltre, che Osvaldo è, non solo il marcatore principe della Roma, ma anche uno degli uomini più in forma della squadra, viste  le assenze in avanti di Borriello e Totti.

UDINESE-ROMA. La partita contro i friulani è stata per la Roma un netto passo indietro nel gioco, quanto nel carattere e la personalità. Avevo visto giocare l’Udinese contro il Parma e mi era sembrata una squadra in fase calante, ma la Roma è stata capace di fare peggio approcciando alla partita come se questa fosse un amichevole. Non ho visto nella Roma nessuna voglia di vincere, rabbia, determinazione e volontà.

 LUIS ENRIQUE. L’errore più grande che sta commettendo il tecnico asturiano è quello di non trovare un assetto di gioco stabile alla Roma. Troppi cambi di ruolo e giocatori nel corso della partite fino ad ora disputate.  L’allenatore dovrebbe trovare almeno sette undicisemi da poter schierare sempre, attorno ai quali far girare il resto della rosa. Altro errore poi, anche quello di enunciare la formazione solo un ora e mezza prima dell’incontro. Molto meglio dare l’undici titolare il giovedì durante la partitella, in modo da preparare al meglio i giocatori sia a livello psicologico che tecnico.

FIORENTINA-ROMA. Sulla trasferta di Firenze posso dire che sarà una partita molto delicata per la Roma, in un Franchi tutto esaurito e contro una squadra ferita e contestata, ma che con l’arrivo di Delio Rossi sta cercando di ritrovare la sua solidità, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto psicologico. C’è da dire però che la Roma è nettamente superiore e dovrà dimostrare anch’essa di aver lavorato bene sul carattere, durante il corso della settimana.

BOJAN. Il giovane spagnolo ha margini di miglioramento devastanti, ma deve entrare nell’ordine di idee che deve crescere ancora tanto, migliorarsi e confrontarsi con gli altri, e specialmente con se stesso. A livello tattico i suoi gol mangiati non mi spaventano, mi preoccupano di più quegli attaccanti che non si trovano mai in posizione e che difficilmente si costruiscono un’azione da gol.

NAPOLI-JUVE 3-3. Tipica partita da stile Juve, con un Napoli dal canto suo capace di sorprendere portandosi in vantaggio per 3-1, grazie ad interpreti straordinari come Hamsik e Pandev. Unico errore dei partenopei quello di aver creduto di aver portato già a casa il risultato. Contro i bianconeri non bisogna mai abbassare la guardia.

 

Paolo Piccinini

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