IL ROMANISTA. Sabatini: “Ci voleva”

Walter Sabatini

(D.Galli) DiBenedetto non c’era. Dovrebbe tornare oggi in Italia. Sarà mercoledì a Genova, il giorno dopo parteciperà all’Assemblea degli azionisti che ne ratificherà la presidenza e sabato assisterà a Roma-Milan. Mr Tom ha esultato ieri davanti alla tivvù.

All’Olimpico c’era in compenso il suo Stato Maggiore. Baldini e l’ad Fenucci sedevano uno accanto all’altro in tribuna. Sabatini ha visto la partita dall’alto: «Ci voleva proprio – commenta il diesse – questa vittoria. Recuperare una sconfitta come quella nel derby non era facile, ma sono stati bravi i giocatori e l’allenatore. Si sono subito ritrovati lavorando e proponendo il calcio che vogliamo portare avanti. Siamo stati anche fortunati, ma non si vince mai senza fortuna nel calcio ». Lamela è un acquisto griffato Sabatini. «È un colpo della Roma – dice il ds –perché io opero nella Roma e faccio le scelte per questa società. Quello che rilevo con più soddisfazione, nonostante il gesto di Lamela sia stato splendido, è che è riuscito un pressing super offensivo, uno degli obiettivi che l’allenatore vuole perseguire. Ci ha premiato. Questo darà ulteriori motivazioni alla squadra». La Roma ha rischiato di subire il pareggio, però. «La squadra può migliorare perché a volte ci sono dei difetti nella circolazione della palla. Ma il nostro canovaccio sarà sempre questo. Evitando gli errori che anche oggi (ieri, ndr) ci sono stati».

Il paragone tra Lamela e Pastore, secondo Sabatini, non regge«Sono due calciatori diversi. Pastore si inventa un calcio suo, Lamela è più pragmatico nella giocata. Ha 19 anni, ma ha esordito in maniera autoritaria». Il ds elogia ancheStekelenburg«È stato decisivo, siamo molto contenti della sua prestazione. Può essere un giocatore importante». È un gruppo costruito per vincere. «Con il presidente – spiega Sabatini – abbiamo parlato di 3-4 anni. Senza nessuna presunzione, io spero che nel giro di due anni questa squadra possa competere. Se non fossero due ma tre, però, andrebbe bene lo stesso». Ma dove può arrivare la Roma in un campionato dalla classifica così corta? «Ho grandi recondite speranze che possa essere competitiva. Adesso abbiamo due partite importanti: Genoa e Milan. Vediamo come ne usciamo e poi facciamo i conti». E la Champions? «Ci credo fermamente. È una cosa inconfessabile, dovrei essere più prudente».

Fenucci si gode i tre punti: «Sono fondamentali. È stata una bella vittoria. Un po’ sofferta, ma va bene così. Campagna acquisti perfetta? Sono state operazioni che garantiscono alla Roma un futuro». Come quella per Lamela. «È stato il primo tassello di una lunga carriera che Lamela farà con la Roma. Ha fatto molto bene e ne siamo contenti. Quando si vince, d’altronde, tutto sembra più bello». Indubbiamente.

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