CONFERENZA STAMPA. Luis Enrique: “C’è ancora troppa differenza con il Milan”

Luis Enrique

Luis Enrique in sala stampa:

Troppe ingenuità singolari. Mancanza di esperienza di alcuni giovani o bisogna preparare meglio alcuni aspetti delle partite?

“Non potrei mai dare la colpa ad un giovane, la colpa è mia. Il massimo responsabile sono io. Oggi ho visto troppa differenza tra una squadra e l’altra. Il Milan ha fatto 15 tiri in porta, noi 7-8 ma avevamo una cattiveria diversa. Dobbiamo essere più forti anche nella nostra area. Burdisso ha fatto gol con Zambrotta che gli stava sul collo mentre Nesta ha fatto gol come se si trattasse di un’amichevole. Lavoriamo e parliamo molto di questo ma questo non significa che non riaccadrà”.

Alla vigilia pensava fosse così grande la differenza? “No, ma non parlo del gioco. Parlo di ciò che significa dominare tutte le due aree di rigore, dobbiamo essere più cattivi, più forti”

Questo Milan può essere un modello? “No, il mio modello è quello che io cerco. Tutte le squadre hanno punti deboli e punti forti. Loro hanno giocato con una sicurezza molto buona”.

Ha pensato a cambiare modulo? “Non è lo stesso, dipende anche dai giocatori che schiero, se due interni di fantasia o più muscolari per esempio. Il modulo varia in base ai giocatori che metto. Abbiamo già cambiato qualcosa rispetto all’inizio”.

In base alla gara di stasera, pensi che qualche senatore sia arrivato alla fine di un ciclo? “Sbagliano tutti, è normale, certamente quando si è distratti in area è impossibile non ricevere gol. Così non vinci contro nessuno, soprattutto con le grandi squadre”.

Mancava fisicità a centrocampo, doveva giocare Perrotta? “Quando si perde c’è sempre qualcun altro che avrebbe dovuto giocare. Contro la Lazio mi è stato chiesto perché avessi inserito Perrotta, per esempio. Qualcuno può pensare che io abbia sbagliato formazione, chi lo sa, però se avessi tenuto fuori Pizarro mi sarebbe stato chiesto di questo”.

Poca personalità “E’ vero ma non si compra al mercato, vedremo di migliorare”.

Dove può arrivare la Roma? “Non lo so. Non giochiamo male ma bisogna dominare le due aree di rigore. Se non si fa questo non c’è nulla da fare”.

Bojan dovrebbe osare di più? “Non parlo dei singoli”. Punto forte e punto debole della Roma? “Dobbiamo dominare le due aree di rigore”.

Ci vorrà molto tempo per risolvere le lacune su calcio piazzato? “Non lo so, non deve succedere più dobbiamo essere concentrati 90 minuti. Glielo dico sempre ai giocatori, siamo troppo lontani dal Milan ad oggi, nei dettagli parlo”.

Un messaggio ai tifosi? “Lavorare, migliorare. Il mio lavoro è cercare di vedere una squadra più cattiva, che giochi meglio al calcio. Questa situazione la cambiamo solo col lavoro. E’ inutile dire qualcosa ai tifosi, loro sono incredibili, ci sostengono sempre”.

Cosa porta a casa di positivo? “Sono molto esigente e quando perso è difficile per me vedere qualcosa di positivo. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento di Pjanic, che pesa pochissimo ma ha lottato con tutti così come Lamela. Dobbiamo fare così se vogliamo vincere contro squadre contro il Milan”.

C’è una mancanza di fiducia nei confronti di José Angel da parte dei compagni? “Ho parlato di Lamela e Pjanic perché hanno fatto bene ma non parlo di altre situazioni”.

A cura di Angelo Maria Papi

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