TRIGORIA. Luis Enrique: “Non sono attaccato alla poltrona”

Luis Enrique
Luis Enrique

“In Spagna succede lo stesso, non c’e’ pazienza nel calcio, contano solo i risultati. Se non arrivano, cala la fiducia”. Così il tecnico della Roma Luis Enrique oggi in conferenza stampa alla vigilia del match con l’Inter. “Gasperini è un ottimo allenatore, lo dimostra la sua carriera”, spiega il mister giallorosso. “Cosa ci manca ancora? Fare un gol in più dell’avversario. Spero che questo capiti già domani”.

A seguire la conferenza stampa integrale del tecnico asturiano:

Qual è la tua idea sull’Inter attuale?
“E’ una squadra che non ha iniziato bene il suo campionato, un pò come noi, ma io sono concentrato esclusivamente sulla mia squadra per tentare di renderla competitiva. Nell’ultima partita l’Inter non è stata fortunata sotto porto, come noi. Per noi sarà un test importante”.

Si parla ad esempio di una panchina, quella dell’Inter, che vacilla. Che idea ti sei fatto?
“E’ uguale in Spagna. Non c’è pazienza nel calcio, sono i risultati che comanda, se manca questi non c’è la fiducia. Gasperini è un grande allenatore”.

C’è grande entusiasmo intorno a lei. Cosa manca a questa Roma per raggiungere dei risultati?
“Fare un gol in più dell’avversario, già questo sarebbe sufficiente”.

I tempi?
“Spero già dalla prossima partita”.

Lei dice di voler vedere i giocatori in campo. Pjanic ha fatto tre allenamenti ed è stato titolare…
“Una volta voglio vedere la fame e la voglia di vincere negli allenamenti. Altre volte alla tv vedo che un giocatore è ottimo. La mia filosofia è semplice: cerco di mettere l’11 che io considero i migliori”.

Cosa rende i giocatori ”pazzi” per il calcio. Cosa la fa innamorare per il calcio?
“E’ una passione. E’ chiaro che sono qui per fare un lavoro che credo possa essere molto bello, ogni giorno che passa mi sento meglio. Sono innamorato del calcio, certo è meglio da calciatore perchè puoi fare un gol, da allenatore no”.

Hai visto qualche giocatore in crescita? Cosa ti preoccupa dell’Inter?
“Non sappiamo cosa ci aspetterà, se giocheranno a 3 o a 4, ma sicuramente sarà una squadra difficile per noi. Quello che posso assicurare è che col passare delle partite giocheremo sempre meglio, creeremo sempre più occasioni. Sono ottimista”.

Sei felice della fiducia della società?
“E’ molto importante quando si inizia un progetto sostenere la persona scelta per quel progetto. La scorsa settimana ho ringraziato i dirigenti per la fiducia, abbiamo una relazione molto franca. Quando non crederanno più in me, risolveremo il problema. Sono qui per passione, per trasmettere le mie idee di calcio, non rimarrò aggrappato alla poltrona. Sono felicissimo di questa esperienza, spero di restare per almeno i due anni di contratto”.

Ha visto la fame di vincere in giocatori come Borini e Borriello? Possono essere pronti per giocare?
“Borini ha fatto 10 minuti e la prima palla che ha toccato ha fatto gol. Borriello ha fatto benissimo, così come Osvaldo anche per me. Sono contento di avere tanti giocatori così, la concorrenza è vitale. Dopo nell’allenamento mi dimostrano come stanno, tutti e 4 i giocatori per quei ruoli si sono allenati benissimo. Non ti dico chi gioca però. Ora vai con la domanda su Totti…”

Gioca Totti, allora…
“Lo dico prima ai giocatori per rispetto”.

Saresti disposto a cambiare modulo se ce ne fosse bisogno?
“Può essere una possibilità. Quello che voglio è ottenere risultati, non sono affatto rigido. Insisterò sempre su un modo di gioco offensivo ma se mi dovessi accorgere di un esterno sinistro con particolari qualità lo farò giocare, ma ad oggi ho grande fiducia nel mio modulo”.

Disponi la squadra in base all’avversario?
“Scelgo sempre l’11 migliore indipendentemente dall’avversario. Poi cambia se una squadra ha la difesa a 3 o a 4, ma cambia il modo di pressare. Farò le mie scelte indipendentemente da chi giocherà, poi darò dei consigli in base all’avversario”.

De La Pena doveva essere il tuo primo riferimento. Non è stato sostituito, ti manca qualcosa?
“Assolutamente no. Sento uno staff”.

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